AIN.— La Brigata Medica Cubana che presta i suoi servizi solidali nella capitale haitiana dopo il terremoto avvenuto nel pomeriggio di martedì, ha allestito un ospedale di campagna in un’istallazione annessa al centro ospedaliero crollato.
Il Telegiornale Nazionale della Televisione, ha divulgato l’informazione che nella notte di ieri, con personale cubano, si è cominciato a prestare assistenza medica nell’ospedale di Assistenza Sociale, e che stamattina è stato riaperto l’Ospedale Nazionale.
Le informazioni ricevute dal centro di assistenza riportano che fino a ieri sono stati visitati 1.102 pazienti, sono stati realizzati 19 interventi chirurgici e sono morte 26 persone, 9 delle quali minori di età.
Inoltre, si trova già sul luogo, lavorando, la brigata medica cubana creata per situazioni di disastro naturale, che è partita ieri per rafforzare gli aiuti al popolo fratello di Haiti portando con se medicine, rifornimento di viveri, e medicine.
È stata anche resa nota l’opinione di vari membri di questa brigata che hanno prestato servizio anche in occasione del terremoto del Pakistan, i quali, all’arrivo a Porto Principe hanno comparato i danni visibili con quelli delle aeree più severamente distrutte del paese asiatico.
Al termine del telegiornale si è saputo che il cubano Joel Melo Torres, della Facoltà di Economia e Finanze dell’Università dell’Avana, che stava svolgendo un master nell’Università di Porto Principe, ha dovuto ricevere assistenza medica cubana ed è in condizioni gravi.
L’immensa maggioranza della totalità di nostri collaboratoti ad Haiti sono già stati contattati e si trovano bene.
I 152 collaboratori cubani che si trovavano a Porto Principe stanno bene e solamente 2 di loro hanno sofferto lievi ferite.
Si tratta di Adalberto Bravo Carbonel, capo della brigata d’Educazione, che si è lussato il ginocchio destro, e Alina Almeida Rivera, sempre della stessa brigata, che ha una ferita lieve alla gamba destra. (Traduzione Granma Int.)
sabato 16 gennaio 2010
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