lunedì 20 dicembre 2010

Riflessioni di Fidel - 16 dicembre 2010.


Le menzogne di Clinton
(DA CUBADEBATE)
Realmente mi dispiace doverlo smentire. Oggi è ormai un uomo d’aspetto bonaccione dedicato al legato storico, come se la storia dell’impero e anche di qualcosa più importante: il destino dell’umanità fosse garantito, al di là di alcune decine di anni senza che in Corea, Iran o qualsiasi altro punto dil conflitti, scoppi una guerra nucleare.
Come si conosce, l’Organizzazione delle Nazioni Unite lo ha designato suo "inviato speciale" in Haiti.
Clinton ? Certo, è stato Presidente degli Stati Uniti dopo George H. W. Bush e prima di George W. Bush; per ridicole gelosie politiche impedì che l’ex presidente Carter partecipasse ai negoziati sulla migrazione con Cuba; ha promosso la Legge Helms-Burton e fu complice delle azioni della Fondazione Cubano-Americana contro la nostraPatria.
Su questa condotta esistono fin troppi testimoni, ma non per questo lo prendiamo troppo sul serio, nè eravamo ostili alle sue attività attorno alla missione che per ovvie ragioni gli ha assegnato la ONU.
Cooperiamo con questo paese da molti anni in vari campi, soprattutto nella formazione di medici e nella prestazione di servizi alla sua popolazione e Clinton non ci molestava per niente. Se gli interessava ottenere qualche successo, non vedevamo ragioni per ostacolare la nostra cooperazione in un terreno così sensibile come Haiti. È arrivato l’inaspettato terremoto che tanta morte e distruzione ha provocato, e poi l’epidemia.
Alcuni giorni fa, c’è stata una riunione realizzata nella capitale dominicana sulla ricostruzione di Haiti ha complicato le cose. Circa 80 persone, tra le quali vari ambasciatori rappresentanti dei donanti di più di 100 milioni di dollari, numerosi membri della Fondazione Clinton del governo degli Stati Uniti e di quello di Haiti vi hanno partecipato.
Poche persone hanno parlato, tra queste l’ambasciatore del Venezuela, perchè è uno dei donanti più importanti, che ha espresso brevemente chiare e sentite parole.
Quasi tutto il tempo lo ha utilizzato Clinton, in un incontro che è cominciato alle 17.30 ed è terminato a mezzanotte. Lì c’era, come invitato di pietra, l’ambasciatore di Cuba, su richiesta di Haiti e di Santo Domingo. Non gli si è concesso il diritto di dire una parola, ma solo l’essere testimone di un evento che non ha risolto assolutamente nulla.
Si supponeva che l’incontro sarebbe durato anche il giorno dopo. Ma niente di tutto questo è avvenuto.
La riunione in Repubblica Dominicana è stata una manovra d’inganno. L’indignazione degli haitiani era assolutamente giustificata. Il paese distrutto dal terremoto, avvenuto da quasi un anno, in realtà è stato abbandonato alla sua sorte.
Oggi, giovedì 16 dicembre, un dispaccio dell’agenzia nordamericana di notizie AP, ha pubblicato quanto segue:
"L’ex presidente Bill Clinton ha dichiarato la sua fiducia a proposito dello sforzo di ricostruzione di Haiti, durante una visita di un giorno, nel mezzo di disordini civili, un male endemico ed una crisi politica inestricabile”.
"L’inviato speciale della ONU ad Haiti è andato nell’afflitto paese il giorno dopo in cui la commissione di ricostruzione interina, di cui divide la presidenza, è stata obbligata a svolgere una riunione nella vicina Repubblica Dominicana per la violenza che è scoppiata dopo le disputate elezioni presidenziali del 28 novembre”.
"Clinton ha visitato una clinica specializzata per pazienti contagiati dal colera amministrata da "Medici senza Frontiere", dove sono state assistite 100.000 persone colpite dall’epidemia che è scoppiata in ottobre. Poi ha visitato la principale base di pacificazione della ONU, per sostenere riunioni con funzionari haitiani e internazionali.
Nella riunione del giorno precedente erano stati approvati progetti per 430 milioni di dollari. Ma la cosa più notevole sono state le espressioni d’indignazione per il lento rimo della ricostruzione e per una lettera invita da frustrati membri haitiani che affermano d’essere emarginati dalle decisioni e lamentano che i progetti approvati non contribuiscono alla ricostruzione di Haiti nè allo sviluppo a lungo tempo”.
Va osservato quello che Clinton, secondo il dispaccio, ha aggiunto poi in una conferenza stampa:
“Condivido la loro frustrazione”.
"... centinaia di migliaia di haitiani avranno una casa l’anno prossimo e molti altri smetteranno di vivere sotto le tende da campo in cui vivono circa un milione di persone dal terremoto del 12 gennaio”.
“Senza dubbio queste promesse erano state fatte prima [...] Sono stati consegnati solamente 897 milioni di dollari degli aiuti promessi dei più di 5.700 milioni de dollari per il 2010-11."
Gli 897 milioni di cui si parla non si vedono da nessuna parte.
Costituisce inoltre un’assoluta mancanza di rispetto alla verità affermare che in una clinica gestita da "Medici senza frontiere" sono state assistite 100.000 persone.
Una dichiarazione alla stampa della dottoressa Lea Guido, rappresentante della OPS-OMS ad Haiti, ha informato oggi che il numero dei contagiati sino all’11 dicembre era di 104.918 persone, una cifra realmente senza precedenti, che non potevano essere assistiti in una clinica di “Medici senza Frontiere”.
È evidente, e gli consta al signor Clinton, che Europa, Stati Uniti e Canada sottraggono medici, infermiere, terapisti per la riabilitazione ed altri tecnici della salute ai paesi dei Carabi, e mancano del personale necessario per compiere questi compiti, salvo onorevoli eccezioni.
Ovviamente, Clinton con le sue menzogne pretende d’ignorare il lavoro dei più di mille medici, infermiere e tecnici cubani e latinoamericani che stanno sopportando il peso principale della battaglia per eliminare l’epidemia, nell’unica forma possibile, che è penetrando sino ai più appartati angoli del paese. La metà dei quasi 10 milioni di abitanti vive nelle aree rurali.
Un così elevato numero di persone in queste condizioni non si poteva assistere senza l’appoggio dell’eminente latinoamericana che rappresenta la OPS-OMS in Cuba e ad Haiti.
Il nostro paese si è impegnato a mobilitare il personale umano necessario per compiere questo nobile compito.
Come lei ha indicato, le risorse umane che Cuba sta inviando, si stanno dirigendo in questi momenti nelle zone più isolate di questa nazione e questo è molto opportuno.
Stanno già arrivando e presto starà là il personale necessario.
Nel giorno di ieri la Brigata Medica Cubana ha assistito 931 pazienti, con due morti, per un tasso di mortalità, in questo giorno, dello 0,2%.

Fidel Castro Ruz
16 Dicembre del 2010
Ore 21.14
(Traduzione Gioia Minuti)

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