venerdì 28 dicembre 2012
Kerry, il cambio possibile verso Cuba?
di Fabrizio Casari
La nomina del senatore democratico John Kerry, Presidente della Commissione Esteri del Senato a Segretario di Stato appare ormai imminente. La definitiva giubilazione di Susan Rice, la cui candidatura è rimasta sepolta sotto le macerie dell’ambasciata Usa a Bengasi, è già di per sé una buona notizia. La Rice, falco e devota custode dell’inclinazione imperiale, avrebbe certamente condizionato in senso più conservatore la già poco progressista politica estera di Obama. Alla nomina di Kerry potrebbe poi sommarsi quella dell’ex senatore democratico Chuck Hagel, che potrebbe divenire il nuovo Segretario alla Difesa.
Questo è l'inizio del post.
Con queste due nomine, il circolo ristretto di Obama in materia di politica estera e militare (cioè le due facce della stessa medaglia) si gioverebbe di un deciso cambio di orientamento in termini di linea politica. Sia Kerry che Hagel, infatti, sono uomini di esperienza e competenza già sperimentate in politica estera e certamente, riguardo alla relazione tra USA e Cuba, rappresentano il punto di vita intelligente di quella parte di establishment che ritiene debba considerarsi chiusa la storia anacronistica dell’ostilità totale tra Washington e L’Avana.
Certo, gli interessi strategici della superpotenza non sono suscettibili di variazione profonda, che possano cioè ribaltare il sistema valoriale che sostiene la dionisiaca volontà di potenza dell’impero, però è altrettanto vero che una diversa impostazione politica sui temi delle relazioni internazionali ha avuto luogo nella storia statunitense, si pensi solo alla presidenza Carter. Il secondo mandato di Obama potrebbe assumere un profilo riformatore tante volte annunciato all’inizio del primo mandato e mai giunto.
Fin dal 1984, quando venne eletto al Senato, Kerry è sempre stato un avversario tenace delle politiche interventiste statunitensi in America latina, da lui sempre considerata come un continente con il quale mantenere una relazione politica importante e collaborativa; e nello specifico del rapporto con Cuba, ha sempre considerato inutile ed anacronistico il blocco statunitense, auspicando una svolta nelle relazioni bilaterali.
Coerentemente con le sue posizioni, Kerry non esitò a schierarsi contro lo stesso Obama in relazione all’utilizzo dell’agenzia USAID per destabilizzare Cuba, condizionando il via libera al finanziamento di venti milioni di dollari per le attività dell’agenzia ad una revisione di suoi programmi. Non esitò nemmeno a dichiararsi decisamente scettico circa l’utilizzo di fondi Usa per mantenere Radio e Tv Martì, le due emittenti legate alla FNCA, dicendosi convinto che “nessun cubano le vede o le sente e ancor meno gli interessano”.
In un chiaro riferimento agli episodi di malversazione di fondi e utilizzo degli stessi in funzione di greppia alla quale sfamano i propri appetiti i cosiddetti “dissidenti”, il senatore democratico non scelse le mezze misure per dichiararsi contrario: “Non ci sono prove - disse Kerry in un comunicato - che i programmi di promozione della democrazia, che fino adesso sono costati ai contribuenti statunitensi oltre 150 milioni di dollari, stiano aiutando il popolo cubano”. “Anzi - aggiunse - non sembra che i cosiddetti aiuti per la democrazia abbiano ottenuto risultati diversi da quello di aver provocato l’arresto di un contractor del governo statunitense (Alan Gross ndr) che distribuiva strumenti di comunicazione satellitari a contatti cubani”.
Dal canto suo Chuck Hagel, non ha mai risparmiato critiche proprio riguardo alla politica USA verso Cuba, definendola “senza senso”. Unico membro del Congresso che Carter invitò ad accompagnarlo in occasione della visita a Cuba nel 2002, Hagel si schierò a favore della legislazione per aprire il mercato cubano la vendita di alimenti e medicine e per ridurre le restrizioni sui viaggi tra Usa e Cuba.
Su Cuba la differenza d’approccio al tema della relazione con Cuba non risente particolarmente delle differenze tra Democratici e Repubblicani. Basti pensare che democratico è il deputato Robert Torricelli, autore di una legge anticubana che ha preso il suo nome e che ha fatto da apripista alla famigerata legge Helms-Burton, dal nome dei due senatori dell’ultradestra repubblicana. Insomma, quando si è trattato di accarezzare il pelo alla lobby terroristica e mafiosa cubano americana, né un partito né l’altro si sono sottratti all’obolo richiesto, pregiudicando in profondità la qualità della politica estera statunitense e vessando senza vergogna il popolo cubano.
La nomina di Kerry e Hagel, quindi, non verrà accolta nel modo migliore dai falchi del partito repubblicano e anche da quelli nelle file democratiche, tra questi primo fra tutti Bob Menendez, che insieme al senatore repubblicano Marco Rubio fu tra gli oppositori più accaniti del decreto presidenziale con il quale Obama riaprì i viaggi diretti tra Usa e Cuba (su questo fu scontro aperto proprio con Kerry, che appoggiava la decisione della Casa Bianca) e arrivò anche a minacciare la fine del contributo finanziario statunitense all’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) quando decise di accogliere Cuba nelle sue riunioni.
E anche relativamente all’ipotesi di un dialogo tra Washington e L’Avana che avesse al centro i casi di Alan Gross, detenuto a Cuba per spionaggio e i cinque cubani accusati anch’essi di spionaggio e detenuti negli Usa a seguito di processi-burla, Menendez ebbe a dire, in una intervista al New York Times, che avrebbe preferito lasciare Alan Gross in carcere “per non entrare in negoziati con qualcuno che è ostaggio del governo cubano”. Ma Menendez non se la passa bene, coinvolto in vari scandali e il livello delle pressioni che storicamente la comunità cubanoamericana ha esercitato verso la Casa Bianca perché mantenesse la sua ostilità verso l’isola caraibica, ha decisamente perso di peso specifico.
Obama, infatti, ha vinto ad ogni livello le elezioni in Florida e nella stessa Miami-Dade ed è risultato vincitore anche nel voto della comunità latina. L’apporto di Kerry e Hagel al suo gabinetto di governo potrebbe spingere il presidente, al suo secondo e ultimo mandato, quindi indifferente alla minaccia della rielezione, a dare vita ad un cambio significativo della politica vetusta ed inutile verso Cuba.
A cominciare dalla presa di distanza tra la Casa Bianca e il recalcitrante magma reazionario di Miami che ha sempre ricattato politicamente ed elettoralmente ogni presidente democratico che pensava di porre anche solo piccoli cambiamenti nell’agenda statunitense per la regione.
Una rottura con l’estremismo dei fuoriusciti di Miami e una riconsiderazione dei rapporti bilaterali con Cuba risulterebbe essere, tra le altre cose, un passaggio importante sia nei confronti della comunità internazionale, che ogni anno in sede ONU condanna il blocco Usa, sia per il miglioramento generale dei rapporti con l’insieme dell’America latina.
La fine dell’isterìa anticubana, peraltro,, proprio per quanto appena detto, influirebbe positivamente anche nella politica interna. Perché, come afferma Richard Lugar, senatore repubblicano uscente tra i più prestigiosi negli USA, “un cambio di politica verso Cuba è nell’interesse nazionale degli Stati Uniti”.
E questo è il resto.
E questo è il resto.
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Cuba
mercoledì 7 novembre 2012
Senigallia 10-18 novembre settimana della cultura cubana
"CINQUE ARTISTI PER CUBA”
Dal 10 al 18 novembre alla Galleria d’Arte Expo-Ex, con gli artisti Andrea Cangemi, Salvatore Carbone, Salvatore D’Addario, Nazareno Rocchetti e Lino Stronati (Stroli).
Quella che inizia sabato 10 novembre a Senigallia (con inaugurazione alle ore 18) è la quarta tappa della mostra itinerante “Cinque Artisti per Cuba”. Dopo il successo e la grande affluenza di pubblico a Jesi, Filottrano e Porto Recanati, l’evento si sposta ora nella Galleria d’Arte Expo-Ex (accanto la Rocca Roveresca in Piazza del Duca), all’interno del programma della “Settimana della Cultura Cubana” che proprio a Senigallia propone, dal 10 al 18 novembre, una serie di appuntamenti, incontri ed approfondimenti su aspetti e realtà del paese centroamericano.
“Cinque Artisti per Cuba” presenta dalla scorsa primavera, in varie location delle Marche, i linguaggi pittorici e scultorei di AndreaCangemi, Salvatore Carbone, Salvatore D’Addario, Nazareno Rocchetti e Lino Stronati (Stroli), che hanno voluto omaggiare il coinvolgente spirito culturale che anima la terra cubana attraverso proprie opere pittoriche e sculture direttamente o liberamente ispirate al paese centroamericano. Una confluenza di lontananze, viene definita questa esperienza, con le diverse modalità e personalità ma con un modo di far convergere linguaggi apparentemente lontani ma diretti verso un unico obiettivo: Cuba, con la sua gente, i suoi colori, la sua atmosfera, la sua dignità.
L’evento di Senigallia, che proseguirà fino al 18 novembre (orario di apertura 16-20), è organizzato dall’Associazione culturale “Para un Principe Enano” (sotto la spinta di Olga Lidia Priel Herrera, responsabile della delegazione di cubani residenti nelle Marche) con la collaborazione dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (Circolo Senigallia), con il patrocinio dell’Ambasciata cubana a Roma, dei Comuni di Senigallia, Porto Recanati, Filottrano e Jesi, della Provincia di Ancona e della Regione Marche. “Cinque Artisti per Cuba” è inclusa nel progetto socio-culturale per la diffusione della cultura cubana e per lo scambio e l’approfondimento di una reciproca conoscenza fra il popolo cubano e quello italiano.
Dopo l’evento di Senigallia, la Mostra si dirigerà verso altre sedi tra cui Roma e Cuba.
APPUNTAMENTI DURANTE LA MOSTRA ALL’INTERNO DELLA “SETTIMANA DELLA CULTURA CUBANA”
- Martedì 13 novembre, ore 21.00, Auditorium San Rocco (Piazza Garibaldi, Senigallia): Proiezione del video “Il Tesoro di Cuba” documentario reportage sulla sanità cubana.
- Mercoledì 14 novembre, ore 18.00, Sala Expò-Ex (Piazza del Duca, Senigallia): Presentazione del libro per stranieri “Caffè Italia” della Casa Editrice Eli di Loreto, Relatore prof. Nazzareno Cionco
- Giovedì 15 novembre, ore 21.00, Auditorium San Rocco (Piazza Garibaldi, Senigallia): Proiezione del video “A mi non me desvian” (“Non mi cambiano”), con Beatriz Lopez del Gruppo “Acevere Cuba”.
- Sabato 17 novembre, ore 19.00, Bocciodromo Cesanella (Via Mantegna 2, Senigallia): Presentazione delle Associazioni organizzatrici e CENA con spettacolo del Gruppo “Acevere Cuba”.
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mercoledì 26 settembre 2012
Domenica 14 ottobre viaggio a Roma alla scoperta dei luoghi della memoria.
Care/i compagne e compagni,
Insieme alle sezioni ANPI di Jesi e Chiaravalle , alle Arci di Jesi e Chiaravalle e al presidio di Jesi di Libera, organizziamo una visita a Roma domenica 14 ottobre, alla scoperta dei Luoghi della Memoria, memoria del sacrificio e della lotta di chi ha reso possibile la nostra democrazia. In particolare le tappe principali saranno il Museo storico della Liberazione di Via Tasso, il Cimitero degli acattolici e le Fosse Ardeatine.
Programma:
5:00 Partenza dalla stazione di Senigallia
5:25 Fermata a Chiaravalle in Piazza Mazzini
5:45 Fermata a Jesi al Piazzale di Porta Valle
10:00 Arrivo a Roma al Museo della Liberazione di Via Tasso, visita guidata
12.00 Visita al Cimitero degli Acattolici con guida
13:30 Pranzo nelle vicinanze delle Fosse Ardeatine
15:00 Visita delle Fosse Ardeatine
16:30 Rientro con sosta in autogrill
20:00 Arrivo a Jesi
20:30 Arrivo a Chiaravalle
20.45 Arrivo a Senigallia
Nella quota di partecipazione di 25 euro sono compresi:
- Viaggio in pullman gran turismo
- Pranzo con porchetta, salumi, dolce, vino, rum, grappa e bibite!
- Ingresso con visita guidata al Museo di Via Tasso, al Cimitero degli Acattolici e alle Fosse Ardeatine
Prenotazione obbligatoria entro il 7 ottobre:
Peppe 339/8242575 – Gianclaudio 334/5478822 oppure italiacuba.senig@gmail.com
La gita non si effettuerà nel caso in cui il numero dei partecipanti fosse inferiore a 45.
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mercoledì 5 settembre 2012
"Cinque artisti per Cuba" L'esposizione itinerante 2012 torna il 1° settembre a Porto Recanati
Approda a Porto Recanati, sabato 1° settembre con inaugurazione alle ore 18.00, la mostra itinerante “Cinque Artisti per Cuba”. Dopo il successo e la grande affluenza di pubblico riscontrata a Jesi e Filottrano nei mesi scorsi, l’appuntamento si sposta con la terza tappa nella sede di Sala Biagetti Castello Svevo (in Piazza F.lli Brancondi), per proporre i linguaggi pittorici di Andrea Cangemi, Salvatore Carbone, Salvatore D’Addario, Nazareno Rocchetti e Lino Stronati (Stroli), che hanno voluto omaggiare lo spirito culturale coinvolgente che anima la terra di Cuba attraverso opere pittoriche e sculture direttamente o liberamente ispirate al paese centroamericano ed alla sua cultura. Una confluenza di lontananze, viene definita questa esperienza, con modalità disparate, ma un modo di far confluire, seppur con difficoltà iniziali facilmente superate, linguaggi assolutamente lontani verso un unico obiettivo: Cuba. La sua gente, i suoi colori, la sua atmosfera, la sua dignità.
L’evento di Porto Recanati, che proseguirà fino al 14 settembre (orario 17-23) con all’interno incontri, approfondimenti e appuntamenti musicali, è organizzato dall’associazione Riflessi di Cultura Cubana “Para un Principe Enano”, con il patrocinio dell’Ambasciata cubana a Roma, dei Comuni di Porto Recanati, Filottrano e Jesi, della provincia di Ancona e della Regione Marche.
La mostra itinerante “Cinque Artisti per Cuba” è inclusa nel progetto socio-culturale per la diffusione della cultura cubana in Italia, promosso dall’associazione “Para un Principe Enano” sotto la spinta di Olga Lidia Priel Herrera (responsabile della delegazione di cubani residenti nelle Marche) e vuole rappresentare una testimonianza della positiva evoluzione democratica delle condizioni di un popolo come quello cubano, pur mantenendo la propria cultura e tradizione. L’obiettivo del progetto è anche quello di uno scambio positivo con la cultura italiana, per una crescita umana basata sull’approfondimento della reciproca conoscenza. A battezzare il progetto alla sua prima tappa inaugurale di Jesi, infatti, erano intervenuti lo scorso marzo l’Ambasciatore e l’Addetto agli Affari Culturali, Scientifici e Tecnici di Cuba in Italia.
Proprio a Porto Recanati, dove Salvatore Carbone ha allestito molte mostre, è scattata l’idea e la scintilla del progetto itinerante tra l’artista e la curatrice Olga Lidia Priel Herrera, che ha poi coinvolto gli altri protagonisti trovando piena ed entusiastica partecipazione.
Dopo l’evento di Porto Recanati, la Mostra si muoverà verso altre sedi: Senigallia, Roma e Cuba.
>>> Appuntamenti durante la Mostra
Sabato 1° settembre, ore 19.00: Esibizione del Gruppo “Los Cumbancheros” e del vocalist Ariel Herrera.
Venerdì 7 settembre, ore 18.30: Confronto Italia-Cuba: una sinergia di culture.
Venerdì 14 settembre, ore 18.30: Agenda di viaggio a Cuba.
>>> Location
Il Castello Svevo di Porto Recanati (situato al centro della città) deve il suo nome a Federico II Re di Svevia, il quale nel 1229 dona le terre al Comune di Recanati. La data della sua costruzione è piuttosto incerta: per alcuni storici risale proprio al 1229, per altri appartiene alla fine del Medioevo e del Feudalesimo. All'interno, la pinacoteca e le varie mostre che vengono allestite in vari periodi dell'anno.
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domenica 5 agosto 2012
RIEVOLUZIONE FESTIVAL - S.M.Nuova 10-11-12 Agosto
Il Circolo Italia-Cuba di Senigallia sarà presente con il proprio stand il 10-11-12 Agosto a S. Maria Nuova – AN presso impianti sportivi al FESTIVAL organizzato dall’Arci “RIEVOLUZIONE” che dedica la serata d’apertura a Cuba e al 53° anniversario della Rivoluzione.
Ingresso gratuito, possibilità di campeggio.
Tutti i giorni, dalle 18:00, cocktail bar e stand gastronomici con carni biologiche, presentazione libri di autori locali organizzato dal Circolo Letterario di Monte San Vito, videproiezioni, mostre fotografiche, attività volte all’integrazione e la sostenibilità.
Info e Programma completo: RIEVOLUZIONEFESTIVAL.WORDPRESS.COM
Contatti: arcijesifabriano.it – jesi@arci.it – 3471338523
PROGRAMMA:
Venerdi 10
ORE 18 Apertura stand, bar e attività / ORE 18 Presentazione libro: Laura Moll, “Il Fiume” / ORE 19 Festa Cubana per il 53° anniversario della Rivoluzione, in collaborazione con il Circolo Arci Arcoiris di Ancona e l’Associazione Amicizia Italia-Cuba, Circolo Sado Sadovski di Senigallia (djset, banchetti informativi, attività, giochi per bambini) / ORE 20 Spettacolo Folkloristico a cura dell’Associazione Culturale Para un Principe Enano.
Sabato 11
ORE 18 Apertura stand, bar e attività / ORE 18 Presentazione libro: Stefano Esuperanzi, “Il testamento di Costanza” / ORE 20 Aperitivo Happy Hour con Foster (djset dubstep & co) / ORE 22 The Natural Dub Cluster (live electro dub) / ORE 23 Segnali di Ripresa (live electro visual rock) / ORE 24 Synusonde (live elettronica + piano).
Domenica 12
ORE 18 Apertura stand, bar e attività / ORE 18 Presentazione libro: Alessandra Montali, “Il tesoro del parco” e Eva Simonetti, “Camilla” / ORE 20 Aperitivo Happy Hour con Smegma (djset terrorclash) / ORE 22 I Camillas (live pop apocalittico).
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martedì 26 giugno 2012
Festival Antirazzista - Cantalupo di Filottrano AN
Da Venerdì 29 giugno a Cantalupo di Filottrano 3 giorni di grande musica e condivisione, tanti i gruppi e gli artisti che parteciperanno, iniziando con GIORGIO CANALI e ROSSO FUOCO, l'ex chitarrista dei CCCP ha ancora tanta voglia di esplodere, di continuare a gettare benzina sul sacro fuoco del rock'n'roll,dal vivo lui e la sua band sono un'esplosione di energia, un vero pugno in faccia.
Nella stessa serata i FIGLI DI MADRE IGNOTA e le loro rumbe approssimative, polke indemoniate, klezmer inventati dal nulla., atmosfere retro', swing e canzoni rumbate, musica balcanica, per una miscela di musica per ballare e show da guardare!
A seguire si esibiranno ACID RAIN - TECNICHE D'ASSALTO - NERVO & LORY PSY-DIS PATER - WARSAVIA- NON-SELF - CIANIS-FIRESONS !
Sabato 30 saliranno sul palco gli amici storici del festival tra cui i GANG dei fratelli Severini insieme a YO YO MUNDI, con il loro folk rock italiano mescolato alla canzone d'autore regaleranno una serata unica! A seguire ci raggiungeranno gli OBELISCO NERO, un'orchestra viaggiante che porta con sé un miscuglio di melodie folk,sonorità balcaniche e tradizione Klezmer.
Sulle note del reggae i RED STRIPES,direttamente dal centro sociale romano Ricomincio dal Faro, porteranno il loro messaggio di ribellione e la voglia di suonare ovunque sia possibile. Ed ancora: HANGED - BLACKDUST HERESY - PUNKROBBER - RADIO SHAKEDOWN - MAGNOLIA CABOOSE - BABYSHIT - NEW REAL DISATER - NH3 - MALAEDUCACION
Domenica 1 Luglio, gran finale con il ritorno al Festival dei MODENA CITY RAMBLERS, che dopo aver girato il mondo praticando l'arte del busker, da Cuba all'Irlanda, passando in Asturia e Catalogna o nei campi Saharawi in Africa Occidentale, in Bolivia, in Germania, in Sudafrica, nel Chiapas e Guatemala, in Olanda e Palestina, tornano a fare la loro musica nel modo più puro di sempre!
E per concludere: SIXTY FOREVER - PARZIALMENTE SCREMATI - JAMBALAYA - PURE MARMELADE - FAKE THE FACE - QUELLI DI ANARRES - WONDER VINCENT -FOLKANTINA - ROSSO PICENO - VARNELLIS - LUCHASKALIENTES - HOMBRE ALL'HOMBRA - ANIMA EQUAL
E se la musica non dovesse bastare nell'area verde di Cantalupo di Filottrano (AN) il festival propone eventi ed iniziative.
Da Venerdi a Domenica : SPAZIO ESPOSITIVO PERMANENTE con la mostra fotografica "Sguardi incrociati...narrare il multiculturalismo attraverso l'obbiettivo" e l'esposizione di fumetti "Comics vs le barriere".
Per non dimenticare che ogni forma d'arte va rispettata, condividendola e conoscendola, vi proponiamo anche alcuni appuntamenti da non perdere con balli,percussioni, pittura e molto altro ancora !
Venerdì:
ore 20:30 presentazione corso di ballo e di percussione dell' associazione "Para una principe Enano"
Sabato:
ore 17:00 corso di ballo cubano dell' associazione "Para una principe Enano"
ore 20:30 breve dimostrazione del corso di ballo.
La giornata è dedicata alla libera espressione artistica, nel particolare la pittura. Durante tutta la giornata alcuni artisti si esibiranno nell' area del festival in live painting e accompagneranno chiunque voglia provare questa pratica !!!!
L'Associazione Amicizia Italia-Cuba sarà presente con il suo stand. Hasta la victoria siempre!
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mercoledì 13 giugno 2012
«No cambiaría un pedazo de la tierra de Cuba por todo el dinero que podrían darme»
Se n’è andato Teofilo Stevenson, leggenda della boxe cubana e mondiale. L’uomo che disse di no a 5 milioni di dollari americani per passare al professionismo. Decise di rimanere fedele alla Rivoluzione e, ai soldi, disse di preferire l’affetto di 8 milioni di cubani. E con affetto lo ricordiamo anche noi.
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martedì 3 aprile 2012
I° Maggio a Barbara
I° MAGGIO 2012 FESTA DEI LAVORATORI
alla COLONIA CAPOTONDI RINO
via F.lli KENNEDY, 53 - BARBARA (AN)
(MUSEO AGRICOLO)
Ore 13:00 pranzo con
tagliatelle al ragù con piselli
lumachine di mare (bombetti) in porchetta
fave, pecorino, affettati misti, vini verdicchio
e lacrima, dolce, caffè e rum cubano
il tutto a 20 €
prenotarsi entro il 20 aprile ai seguenti numeri:
Giuseppe 339/8242575 – Maurizio 333/3745938
nel pomeriggio visita al museo agricolo e passeggiate nel verde musica a sorpresa
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domenica 11 marzo 2012
Cinque artisti per Cuba - Jesi 10-18 marzo
Anche l’ambasciatore di Cuba in Italia all’inaugurazione della mostra
“Cinque artisti per Cuba”, dal 10 marzo alla Chiesa di San Nicolò a Jesi
Cinque artisti italiani impegnati per la cultura cubana. Con dipinti e sculture. Artisti assai diversi nel carattere e nel linguaggio pittorico, che hanno voluto rendere omaggio ad un mondo lontano, affascinante e coinvolgente. L’associazione “Riflessi della cultura cubana, per un piccolo principe” risiede nelle Marche dal 1995. Si è sempre distinta per le finalità che la animano che hanno, come scopo principale, una migliore e più coinvolgente conoscenza della cultura cubana in Italia e, soprattutto, il confronto aperto e la sua integrazione in quella italiana. Un compito non facile, a prima vista, ma che la buona volontà di quanti hanno seguito il progetto ha reso realizzabile e universale.
Da qui nasce, con la spinta di Olga Lidia Priel Herrera, responsabile della delegazione di cubani residenti nelle Marche e dell’associazione “Per un piccolo principe” (Para un principe enano, così in spagnolo), la mostra intitolata “Cinque artisti per Cuba, dipinti e sculture”, appoggiata e patrocinata dall’Ambasciata cubana a Roma, dal Comune di Jesi e da quelli di Filottrano e di Portorecanati, dalle istituzioni provinciali e regionali. Si svolgerà dal 10 al 18 marzo a Jesi (ore 16.00-20.00), presso la Chiesa di San Nicolò: cinque artisti con diverse personalità, Andrea Cangemi, Salvatore Carbone, Salvatore D’Addario, Nazareno Rocchetti, Lino Stronati (Stroli), quasi tutti nati nelle Marche o qui residenti da sempre, coinvolti nello spirito culturale che anima questa terra, hanno realizzato opere direttamente o liberamente ispirate a Cuba ed alla sua cultura.
Una confluenza di lontananze, viene definita questa esperienza, con modalità disparate. Ma è un modo di far confluire, seppur con difficoltà iniziali facilmente superate, linguaggi assolutamente lontani verso un unico obiettivo: Cuba. La sua gente, i suoi colori, la sua atmosfera, la sua dignità. La mostra si muoverà, poi, verso altre sedi: Filottrano, Portorecanati e Roma per l’Italia e poi, a breve, anche a Cuba.
All’inaugurazione del 10 marzo, alle ore 18, proprio per sottolineare l’importanza che la nazione del centro America dà all’iniziativa, interverranno Milagros Carina Soto Aguero, ambasciatore di Cuba in Italia, e Manuel A. Garcia Crespo, addetto agli affari culturali, scientifici e tecnici dell’ambasciata cubana. Sarà sicuramente un incontro che metterà in evidenza l’universalità dell’arte e il desiderio di “seminare e coltivare valori ed idee, con la convinzione che un mondo migliore è possibile”, come ha detto Fidel Castro.
>>> APPUNTAMENTI DURANTE LA MOSTRA PRESSO LA CHIESA DI SAN NICOLÒ:
• 14 marzo, ore 18.30: Relazione sul rapporto Italia-Cuba e aiuti umanitari, a cura dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba Circolo di Senigallia
• A seguire, ore 19.00: Concerto live del gruppo “Acevere Cuba” (musica tradizionale cubana, canto a Josè Martì)
• 17 marzo, ore 19.00: Concerto live “Swing Bosa Mina”
>>> LOCATION
Situata nel centralissimo Corso Matteotti di Jesi, la Chiesa San Nicolò è l’edificio più antico della città, documentato fin dal XII sec. Le originali forme romaniche vennero rimaneggiate nel XIV sec. con l’aggiunta di elementi gotici. È aperta in occasione di mostre e convegni. Leggi tutto...
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venerdì 2 marzo 2012
da carmillaonline.com di Sandro Mosio
E’ ormai evidente che la partita che si sta giocando in Val di Susa va ben al di là delle istanze ambientali, locali e anche di condanna dello sperpero di denaro pubblico su cui è cresciuta, fin dagli anni novanta, la mobilitazione del popolo No Tav.
Oggi, tra Chianocco, Bussoleno e l’area destinata al prospetto preparatorio per il mega-tunnel ferroviario, si gioca il futuro dei rapporti tra cittadini e stato e tra capitale e lavoro.
Non solo a livello nazionale, ma, anche, a livello europeo.
Era inevitabile che la peggiore crisi affrontata dal sistema economico capitalistico occidentale dovesse dare luogo ad una radicalizzazione dei conflitti sociali ed ad un irrigidimento delle posizioni di chi è portavoce, esecutore e profittatore degli interessi del capitale finanziario internazionale.
La democrazia, ammesso che quella parlamentare possa definirsi come tale, vive di compromessi e di margini, per quanto stretti, di manovra politica ed economica, ma oggi tali margini non esistono più. Il governo dei banchieri, dietro cui si nascondono i nani della politica italiana di ogni colore, non può più ammettere alcuna concessione nei confronti delle richieste provenienti dal basso.
La separazione tra alto e basso infatti non è mai stata così netta, così definita.
Marx con la previsione dell’impoverimento progressivo del proletariato e della classe operaia ha vinto, ma un circo infinito, e scadente più di quello di Moira Orfei, cerca di distrarre l’attenzione da ciò per convincerci ad accettare ancora una merce scadente, scaduta e priva di qualsiasi garanzia. Clown, ballerine, trapezisti novantenni, prestigiatori da strapazzo, leoni sdentati e spelacchiati occupano il centro di uno spazio mediatico attorno al quale il pubblico, anche meno smaliziato, non può far altro che sbadigliare o allibire per la scarsa o nulla qualità del programma proposto.
Rimangono efficienti soltanto i domatori, con le loro fruste e con le loro pistole che usano, senza riguardo e con cinica violenza, su chiunque osi interferire con tale programma.
Tutta la retorica nazionalista e populista viene dispensata a larghe mani per giustificare la repressione e la cancellazione definitiva di qualsiasi forma di resistenza e di lotta.
L’orrido populismo pasoliniano del “poliziotto figlio del popolo” viene sbandierato insieme all’encomio per il carabiniere (“figlio di operai”) che ha sopportato la terribile provocazione di essere stato chiamato “pecorella”.
Ma il cattivo è già stato fermato e, come ai tempi della banda Dooley & Dalton o del brigantaggio post-unitario, la foto della sua cattura è stata diffusa con orgoglio.
Che schifo!
Ma questo schifo, questa violenza, quest’opera di macelleria sociale, che oggi si consuma anche sulle carni di coloro che resistono al più sfrontato degli attacchi e alla più immotivata delle spese, non potranno far altro che rafforzare ed ampliare la volontà e il fronte di chi resiste.
E questa resistenza ha già prodotto un autentico capolavoro poiché tutti i leader politici hanno dovuto gettare la maschera e mostrare il loro vero, unico volto: quello della protervia del potere, dello stato e del capitale finanziario.
Il fuoco di fila lo aveva aperto una settimana fa il solito D’Alema, come presidente del Copasir; seguito a ruota da Bersani, Alfano, Bossi e anche da coloro che, come Di Pietro e Vendola, fingono di suggerire qualche possibile trattativa per poi condannare, innanzitutto, qualsiasi offesa ai pennivendoli di regime e qualsiasi resistenza nei confronti delle uniche , vere forze del disordine.
Tanto la trattativa proposta non può essere costituita che dall’offerta del solito, immangiabile piatto di lenticchie. Tanto in Val di Susa quanto sul piano dei futuri contratti lavoro.
Ed è sicuramente ridicolo chi, come Corradino Mineo, invoca il bon ton da parte di chi fa informazione, pur difendendo tutte le ragioni di chi vuole continuare ad arricchirsi sulla pelle di milioni di giovani e di lavoratori.
Meglio chi ci chiama Feccia Rossa.
Siamo orgogliosi di essere Feccia Rossa, come i Comunardi o gli insorti di Amburgo e Berlino del primo dopoguerra, come gli operai delle magliette a strisce degli anni sessanta e i giovani guerrieri disordinati e colorati degli anni settanta.
Di là delle nostre linee non vediamo altro, però, che servi e cani da guardia fascisti del capitale finanziario internazionale!. Leggi tutto...
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