da Telesur
Il popolo greco ha rifiutato i tagli sociali richiesti
dall’Unione Europea
Il Presidente di Cuba, Raúl Castro, si è congratulato con il
governo greco in seguito alla grande vittoria del ‘no’ nel referendum di
domenica, secondo le informazioni riportate dal quotidiano Granma.
«Signor Primo Ministro: porgo sinceri
complimenti per la
vittoria del NO nel referendum tenutosi in Grecia il 5 luglio 2015» recita il
testo inviato dal capo di stato cubano.
Raúl Castro inoltre ritiene che l’esito referendario
«dimostra il sostegno della maggioranza del popolo greco alla coraggiosa
politica del governo che Lei (Tsipras) presiede».
Anche il presidente venezuelano festeggia la vittoria del No
in Grecia, “una vittoria contro il terrorismo del FMI. Una vittoria anche
nostra”
In Grecia il No ha vinto, una vittoria consistenza di un
popolo che ha detto No ad un’Europa senza giustizia sociale. Le donne e gli
uomini di Grecia che hanno votato no vogliono una Europa democratica,
solidaria, dei popoli, che rispetti tutti e tutte: quell’altra Europa che con
la scelta del popolo greco può diventare possibile.
E l’eco del risultato epocale di questo referendum ha
travalicato l’Europa arrivando fino in Venezuela dove, il presidente Nicolas
Maduro, è stato raggiunto dalla notizia della vittoria del No in Grecia durante
il suo discorso alla celebrazione annuale per l’Indipendenza del Venezuela.
E’ stata l’ambasciata venezuelana ad Atene ad informare il
presidente che non ha trattenuto la gioia: “Que viva Grecia, que viva su primer
ministro Alexis Tsipras! (Viva la Grecia e viva il suo primo ministro Alexis
Tsipras)” ha gridato dal palco Maduro aggiungendo che quella greca è “una
grande vittoria contro il terrorismo finanziario del Fondo Monetario
Internazionale. Una vittoria irreversibile che il popolo greco merita di
celebrare nelle sue piazze”. Una vittoria che per il capo di stato del
Venezuela, “è da considerare come una nostra vittoria, ed anche di tutti i
valorosi popoli dell’America Latina”.
Per Diosdado Cabello, presidente dell’Assemblea Nazionale
venezuelana e secondo dirigente di Rivoluzionare Bolivariana, ciò che è
accaduto in Grecia “sarà la scintilla che darà fuoco alla prateria. I popoli
del mondo inizieranno a parlare con la voce della Grecia, del valore, della
dignità di un popolo”. Ed ha poi
aggiunto: “ai dittatori della moneta, che vadano alla ricerca di un altro
business per fare affari”.
Già lo scorso 30 giugno Maduro aveva incoraggiato Tsipras e
il popolo greco a “rompere i lacci” con il Fondo monetario interazionale e
“tirarci fuori dal giogo”. In quell’occasione aveva formalmente e ufficialmente
espresso al premier ellenico e a tutto il popolo greco la solidarietà e il
supporto del popolo bolivariano, ricordando che, durante il governo del suo
mentore e predecessore, Hugo Chavez, il Venezuela “tagli i suoi lacci” con Fmi
e fermò il processo di privatizzazione del paese.
“Non abbiamo paura, fratelli e sorelle di Grecia” aveva
detto Maduro, “la via giusta è rompore con il capitale finanziario
internazionale e con il Fmi, liberarsi dal giogo di chi pretende ingozzarsi con
il sangue dei popoli, con il lavoro dei popoli, con la ricchezza dei paesi”. E
il popolo greco non ha avuto paura.
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