«Di fatto, il regno della libertà
comincia soltanto là dove cessa il lavoro determinato dalla necessità…
La libertà in questo campo può consistere soltanto in ciò, che l’uomo
socializzato, cioè i produttori associati, regolano razionalmente questo
loro ricambio organico con la natura, lo portano sotto il loro comune
controllo, invece di essere da esso dominati come da una forza cieca;
che essi eseguano il loro compito con il minore possibile impiego di
energia e nelle condizioni più adeguate alla loro natura umana
e più degne di essa. Ma questo rimane sempre un regno della necessità.
Al di là di esso comincia lo sviluppo delle capacità umane, che è fine a
se stesso, il vero regno della libertà,
che tuttavia può fiorire soltanto sulle basi di quel regno della
necessità. Condizione fondamentale di tutto ciò è la riduzione della
giornata lavorativa».
Karl Marx, Il Capitale, III, Editori riuniti, 1972, pp. 231-232.domenica 6 maggio 2018
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