mercoledì 10 marzo 2010

Risposta del Direttivo Nazionale alla nostra lettera sul caso Zapata.

Cari compagni del Direttivo del Circolo di Senigallia,
ieri nella riunione della Segreteria Nazionale abbiamo preso in esame la vostra lettera e, dopo averla dibattuta, sono stato incaricato di scrivervi la risposta.
La nostra opinione è che per redigerla vi siate basati su notizie non corrispondenti al vero, dato che Orlando Zapata Tamayo non ha ricevuto condanne per motivi di opinione, ma per reati comuni.
La sua attività delinquenziale inizia molti anni fa. Durante gli anni '90 e nei primi anni del 2000 è processato varie volte e condannato per disturbo all'ordine pubblico, danni, resistenza, violazione di domicilio, lesioni lievi, truffa (due volte), lesioni gravi (quando ha prodotto con un machete una ferita e una frattura lineare al cranio del cittadino Leonardo Simón).
Viene liberato su cauzione l'11 marzo 2003 e viene di nuovo arrestato il 20 dello stesso mese, quando viene condannato a tre anni, tenendo conto dei precedenti, per "vilipendio al Capo dello Stato" (in Italia la condanna per questo reato va da 1 a 5 anni).
Pur coincidendo le date del suo ultimo arresto con l'incarceramento dei 75 cosiddetti "dissidenti", il suo nome non fa parte di questa lista.
Da questo momento accumula in carcere, a più riprese, diversi anni di pena per indisciplina e azioni violente all'interno del carcere con aggressioni fisiche ai funzionari penitenziari.
Pretende di indossare un'uniforme bianca anziché quella di tutti gli altri carcerati, vuole una cucina per prepararsi in cella i cibi che gli portano dall'esterno, un televisore e un cellulare (tutte cose che gli altri carcerati - e non solo a Cuba - non hanno). Per questi motivi inizia uno sciopero della fame il 18 dicembre 2009 e, nonostante l'assistenza medica ricevuta sia all'interno del carcere, sia all'Ospedale Provinciale di Camagüey, sia all'Ospedale Nazionale dei Reclusi di La Habana, muore il 23 febbraio.
Riguardo l'assistenza ricevuta, c'è un video in Youtube con la testimonianza dei medici che l'hanno assistito e con la testimonianza della madre di Orlando Zapata Tamayo che ringrazia tutto il personale medico per quello che hanno fatto per cercare di tirar fuori suo figlio da questa assurda storia.
Il link per vedere questo video è: http://www.youtube.com/watch?v=b8kfIpv5VMU
E' successo in passato anche a personaggi famosi - ricordo ad esempio il Premio Nobel Saramago e lo scrittore Eduardo Galeano - di prendere per buone notizie che vengono fatte circolare unicamente per screditare la Rivoluzione cubana. Nel nostro lavoro di solidarietà con Cuba tutti i giorni ci imbattiamo in qualcosa di simile.
Per questo non solo occorre sviluppare sia la capacità di discernere ciò che è falso da ciò che è vero, ma anche l'immediata ricerca di fonti diverse da quelle dei soliti mezzi di comunicazione che rispondono a interessi opposti ai valori portati avanti dalla Rivoluzione cubana.
C'è un bellissimo detto al riguardo: "La menzogna può correre per cent'anni, la verità l'acciuffa in un secondo".
Un saluto a tutti voi.
Sergio Marinoni - a nome di tutta la Segreteria Nazionale

1 commento:

Anonimo ha detto...

I Posada Carriles e quelli come lui che la CIA, nel corso degli anni, ha inviato a Cuba a mettere bombe o ad infettare, con agenti batterici e virali vari, non scendono in strada a dar volantini. Agiscono nell’ombra, e nell’ombra spariscono. Non fanno scioperi della fame. Anzi nell’ ombra organizzano azioni di sabotaggio perchè si abbiano carestie.
Confondere il dissenso politico o anche la semplice critica, fosse la più becera ed infondata, con il terrorismo, il sabotaggio e la controrivoluzione, ha fatto sprofondare la fu Unione Sovietica dal breznevismo al putinismo.
E’ questo che augurano a Cuba quelli che urlano a pieni polmoni che comunque, fino ad ora, Fidel ha SEMPRE avuto ragione? E non gli viene neppure il più piccolo dubbio che nell’ Accademia della Sicurezza dello Stato si sia già diplomato il Putin cubano?”