domenica 19 settembre 2010

La CTC analizza i cambi proposti dal governo in materia di occupazione.


La Rivoluzione cubana compie 52 anni di vittoriosa esistenza, ed oggi è più che mai viva ed inalterabile nella Direzione della nazione e nel nostro popolo la volontà e la determinazione di continuare la costruzione del socialismo, avanzare nello sviluppo e l’aggiornamento del modello economico che dobbiamo seguire, consolidando le conquiste raggiunte.
La Direzione del Governo ha lavorato all’elaborazione di misure che garantiscono ed implementano i cambi che risulta necessario ed improrogabile inserire nell’economia e nella società, per trasformare e rendere più efficiente l’attuale processo produttivo e lavorativo.
Cuba deve urgentemente avanzare economicamente, organizzare meglio la produzione, potenziare le riserve di produttività ed elevarla, migliorare a disciplina e l’efficienza e ciò è solamente possibile raggiungerlo attraverso il lavoro degno e consacrato del nostro popolo. Oggi, il dovere dei cubani è di lavorare e farlo bene, con serietà e responsabilità, raggiungere un uso più efficiente delle risorse di cui disponiamo per soddisfare le nostre necessità.

In corrispondenza con il processo di aggiornamento del modello economico e le proiezioni dell’economia per il periodo 2011-2015, si prevede nelle Linee Guida per l’anno prossimo, la riduzione di oltre 500.000 lavoratori nel settore statale e parallelamente il loro incremento nel settore non statale. Il calendario per la sua esecuzione è concepito dagli organismi ed imprese fino al primo trimestre del 2011.
Per il movimento sindacale e i lavoratori è un compito importante prestare la massima attenzione alla riduzione del personale, il processo di disponibilità di lavoro e di impiego, e raggiungere un adeguato utilizzo delle risorse umane. È noto che l’eccesso di personale supera il milione di persone nei settori preventivati ed impresari.
Il nostro Stato non può né deve continuare a mantenere imprese ed entità produttive di servizi fornite di organici gonfiati, e perdite che erodono l’economia, risultano controproducenti, generano cattive abitudini e deformano la condotta dei lavoratori. È necessario elevare la produzione e la qualità dei servizi, ridurre le spese sociali ed eliminare indebite gratuità legate agli impieghi, sussidi eccessivi, lo studio come fonte di impiego e il pre-pensionamento.
Il successo del processo che sta per cominciare dipenderà dalla direzione che, dal movimento sindacale e sotto la direzione del Partito, i dirigenti sindacali daranno alle azioni che si devono intraprendere, e dal consenso sociale che raggiungeremo in merito alla pertinenza economica e politica di questo passo. Tali misure di disponibilità lavorativa mirano ad identificare i posti di lavoro che non risultano indispensabili e a re-ubicarli in altri luoghi, dove necessario e possibile, o a ri-orientare i lavoratori.
Per il trattamento lavorativo dei lavoratori che risultino disponibili in una entità o posto di lavoro, si amplia e si diversifica l’attuale orizzonte di opzioni con nuove forme di relazioni contrattuali non statali come alternativa di impiego, tra le quali ci sono l’affitto, l’usufrutto, le cooperative ed il lavoro nel settore privato, verso dove si muoveranno centinaia di migliaia di lavoratori nei prossimi anni.
Al settore statale sarà possibile emigrare solo coprendo gli impieghi imprescindibili, nei lavori storicamente in deficit di forza di lavoro, come nel caso degli agricoltori, lavoratori dell’edilizia, maestri, poliziotti, operai ed altri.
Il paese sta eseguendo in diversi settori un importante processo di investimenti, nel campo del petrolio, l’edilizia, la biotecnologia, l’industria farmaceutica ed il turismo, sta promuovendo altre produzioni di beni e aumenterà l’esportazione di servizi che genereranno altre fonti di impiego.
Questi cambi nella politica di impiego si implementeranno in maniera graduale e progressiva, si inizieranno immediatamente e per la loto magnitudine ed incidenza, abbracceranno tutti i settori.
Tutto questo processo si effettuerà su basi e norme nuove e verrà modificato l’attuale trattamento lavorativo e salariale per i disponibili e gli interrotti (lavoratori resisi disponibili NdT), poiché non sarà più possibile applicare la formula della protezione o del sussidio attraverso salari a tempo indefinito. Nell’identificazione, trasferimento e ubicazione verso altri lavori avrà un ruolo importane l’attitudine e la disposizione personale dell’interessato.
La definizione di chi coprirà gli impieghi disponibili in ogni gruppo di lavoro si applicherà prendendo in considerazione l’idoneità dimostrata.
Una questione di grande importanza è costituita dal salario. Bisogna rinnovare il principio di distribuzione socialista, perché lo stipendio dipende dalla quantità e qualità del lavoro apportato. I sistemi di pagamento per risultato, applicati in centri di lavoro con organici organizzati meglio continueranno ad essere la via per elevare la produttività e quindi, le entrate dei lavoratori.
Favorire che l’organizzazione sindacale ad ogni livello di direzione contribuisca al compimento di tale politica garantirà la continuità della costruzione del socialismo cubano, applicando il concetto di Rivoluzione a partire dal senso del momento storico, e di cambiare tutto ciò che deve essere cambiato.
La CTC ed i sindacati sono impegnati in tale processo e vigileranno sulla stretta osservanza ed applicazione del principio di idoneità mirata a determinare il diritto di occupare un posto di lavoro, così come per quello della trasparenza in ciò che si deve realizzare.
Il sindacato deve agire nel suo settore con un alto livello di esigenza e per mantenere il controllo sistematico della marcia di tale processo, dal suo inizio alla sua conclusione, adottare le misure che gli corrispondono e mantenere informati i suoi organismi superiori e la CTC.
L’unità dei lavoratori cubani e del nostro popolo è stata la chiave per realizzare la gigantesca opera edificata dalla Rivoluzione e nelle trasformazioni che adesso intraprenderemo, continuerà ad essere la nostra più importante arma strategica.
Segretariato Nazionale della CTC

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