lunedì 13 maggio 2013

Renè, uno dei cinque, è libero e potrà restare a Cuba

Gli USA hanno certificato la perdita della nazionalità nordamericana a René González L’antiterrorista cubano René González ha annunciato che la Sezione d’Interesse degli Stati Uniti a L’Avana gli ha consegnato il certificato di perdita della nazionalità di nordamericano. “Adesso sono un cittadino cubano, un patriota dell’Isola, come sono sempre stato, ma questo non significa che provo rancori verso il popolo o il paese dove sono nato”, ha dichiarato in una conferenza stampa. “Stare a Cuba non significa per niente essere libero, perchè non lo sarò sino a quando i miei quattro compagni, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González rimarranno prigionieri, solo per aver salvato la vita di molti innocenti, cioè il loro bene più prezioso”. “È il momento di ricordare al mondo che continuiamo ad essere Cinque, come il primo giorno, e nello stesso tempo siamo uno” ha sottolineato. “Non mi sentirò libero sino a che anche loro non torneranno con le loro famiglie, con il popolo”, ha aggiunto. “Continuerò la lotta per la loro scarcerazione da qualsiasi trincea, per far sì che il mondo conosca questo caso, sorto per via della smania di qualcuno che per difendere i suoi terroristi ha messo noi dietro le sbarre”. Offrendo dettagli su quest’ultimo processo, René ha spiegato che adesso si deve aspettare che la giudice si pronunci, anche se i suoi avvocati sperano che Joan Lenard permetta la sua permanenza definitiva nell’Isola. “Questa mozione, la richiesta della perdita della nazionalità statunitense è stata presentata nel luglio dell’anno scorso, ma le autorità non avevano fiducia e non credevano che se io venivo a Cuba, avrei davvero rinunciato alla cittadinanza. Non si tratta di un’azione di generosità da parte degli USA, in realtà non avevano pretesti per non accettare la mia domanda di perdita della cittadinanza nordamericana per venire definitivamente a Cuba, perchè secondo loro io sono una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, ha aggiunto René González. Poi ha ringraziato a nome dei suoi compagni per la solidarietà espressa in differenti scenari dal presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, che ha considerato un uomo degno dell’America Latina. “Anche se ci sono interessi per stimolare l’abbandono della campagna per liberazione dei Cinque, non ci riusciranno e noi ora dobbiamo rinforzare la battaglia e gli sforzi per far conoscere questo caso allo statunitense medio”, ha precisato. (PL/ Traduzione Granma Int.)

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