ROMA, 7 MAGGIO 2016 – PIAZZA DELLA REPUBBLICA
Unione Europea e USA stanno negoziando da quasi tre anni il
Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP), il cui
obiettivo, al di là della riduzione dei già esigui dazi doganali, è soprattutto
quello di ridefinire le regole del gioco del commercio e dell’economia
mondiale, anche attraverso l’armonizzazione di regolamenti, norme e procedure
su beni e servizi prodotti e scambiati nelle due aree.
L’Unione Europea e
gli Stati Uniti presentano questo accordo come una questione tecnica, invece si
tratta di argomenti che toccano da vicino la quotidianità di tutti:
l’alimentazione e la sicurezza alimentare, le prospettive di sviluppo economico
e occupazionale, soprattutto delle piccole e medie imprese, il lavoro e i suoi
diritti, la salute e i beni comuni, i servizi pubblici, i diritti fondamentali,
l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge e la democrazia.
Da ora al prossimo
giugno, i negoziati entrano in una fase decisiva. Infatti, nonostante gli
incontri negoziali siano ben lungi dall’aver trovato un accordo su molti dei
punti in agenda, esiste una forte pressione per produrre una sintesi prima che
le elezioni statunitensi entrino nel vivo con il rischio di regalare ai
cittadini un esito molto pericoloso: un accordo quadro generico, che permetta
ad USA e UE di sbandierare il risultato raggiunto, per poi procedere alla sua
applicazione dettagliata attraverso tavoli “tecnici”, che opereranno con ancor
più segretezza eopacità di quelle che da tempo denunciamo.
In questo modo
inoltre il governo degli Stati Uniti, la Commissione Europea e le
multinazionali che spingono il TTIP vorrebbero ottenere il risultato di
depotenziare la protesta, che in questi tre anni si è estesa a macchia d’olio
su entrambe le sponde dell’Atlantico, mettendo assieme comitati, associazioni
di movimento, organizzazioni contadine e sindacali, consumatori, cittadine e
cittadini, che hanno rivendicato trasparenza e sfidato la segretezza che ha
circondato lo sviluppo del negoziato sul TTIP.
Una campagna che
denuncia il delinearsi di un nuovo quadro giuridico pericoloso per i diritti e
la democrazia, nel quale i profitti delle lobby finanziarie e delle grandi
imprese multinazionali prevarrebbero sui diritti individuali e sociali, sulla
tutela dei consumatori, sui beni comuni e sui servizi pubblici, negando nei
fatti un modello di sviluppo e di economia attento ai lavoratori, alla qualità
e all’ambiente.
Il TTIP minaccia i
diritti dei lavoratori, la tutela dell’ambiente e la sicurezza alimentare,
mette sul mercato sanità, istruzione e servizi pubblici, pone a rischio la
qualità del cibo e dell’agricoltura e l’attività di gran parte delle piccole e
medie imprese.
Il TTIP è anche un
attacco alla democrazia, permettendo alle imprese multinazionali di chiamare in
giudizio tramite strumenti di arbitrato estranei alla magistratura ordinaria e
ad esse riservati in esclusiva, qualsiasi governo che con le proprie normative
pregiudichi i loro profitti, limitando e disincentivando di fatto l’esercizio
del diritto a legiferare di parlamenti, governi e amministrazioni locali
democraticamente eletti.
In questi tre anni
anche in Italia è nata e si è diffusa la campagna Stop TTIP, costruendo –
territorio per territorio – informazione, sensibilizzazione e mobilitazione
sociale.
Data la fase in cui
sta entrando il negoziato TTIP, è arrivato il momento di costruire, tutte e
tutti assieme, un grande appuntamento nazionale sabato 7 maggio 2016 a Roma.
Chiediamo a tutte le
donne e gli uomini da sempre attivi in difesa dei diritti e dei beni comuni, ai
sindaci, ai comitati, alle reti di movimento, alle organizzazioni sindacali,
alle associazioni contadine e consumeristiche, agli ambientalisti e al mondo
degli agricoltori e delle piccole imprese e a tutti quanti hanno a cuore la
democrazia, di costruire assieme a noi una grande manifestazione nazionale e
promuovere iniziative di informazione dei cittadini e di approfondimento sulle
conseguenze del TTIP con la partecipazione dei diversi soggetti coinvolti.
Per fermare il TTIP.
Per tutelare i diritti e i beni comuni. Per costruire un altro modello sociale
ed economico, per difendere la democrazia.
Tutte e tutti insieme è possibile.
Per fermare il TTIP.
Per tutelare i diritti e i beni comuni. Per costruire un altro modello sociale
ed economico, per difendere la democrazia.
CAMPAGNA STOP TTIP ITALIA
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