Il 23 giugno 2021 l’isola caraibica presenterà per la 29° volta la risoluzione ““Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba” per un voto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Dalla sua prima presentazione negli anni 1990, la grande maggioranza dei paesi ha chiesto ogni anno la fine immediata dell’assedio.
Tuttavia, gli Stati Uniti la mantengono e la intensificano con misure coercitive unilaterali.
L’eliminazione del Bloqueo rappresenta l’obbiettivo primario per l’eliminazione delle coercitive misure statunitensi rappresenti un imperativo categorico, non solo per Cuba ma per l’umanità intera.
L’illegale, criminale e genocida Bloqueo è stato ulteriormente inasprito sotto la nefasta presidenza Trump, attraverso l’applicazione di 243 disposizioni per rafforzare la politica del blocco, anche durante la pandemia Covid-19, volte ad annientare la resistenza del popolo cubano
Stiamo parlando dell’assedio economico, commerciale e finanziario più lungo che la storia dell’umanità abbia mal conosciuto, un assedio che causa profonde perdite all’economia cubana, limitandone il diritto allo sviluppo. Secondo l’ultimo rapporto preparato dalla nazione caraibica, le perdite tra aprile 2019 e marzo 2020 hanno superato per la prima volta i cinque miliardi di dollari (cinquemila 570,3 milioni). Il comportamento statunitense è odioso, ma lo è ancor di più in un periodo storico caratterizzato dagli effetti della pandemia da Covid-19.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno incluso Cuba nelle liste dei paesi che presumibilmente non cooperano contro il terrorismo e nella lista delle nazioni che sponsorizzano questo flagello, il che ha causato il rifiuto della comunità internazionale.
Cuba è stata vittima di 713 atti terroristici, la maggior parte dei quali organizzati, finanziati ed eseguiti dal governo degli Stati Uniti o da individui e organizzazioni che ricevono rifugio o agiscono impunemente in quel territorio. Questi atti sono costati la vita a 3.478 persone e hanno causato disabilità a 2.099 cittadini cubani. Il danno umano ed economico è stato stimato in 181 miliardi di dollari.
La Costituzione di Cuba approva il ripudio e la condanna del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni.
Queste norme che proteggono il blocco contro l’isola costituiscono, di fatto, un atto di guerra economica, di natura marcatamente extraterritoriale e violano il diritto internazionale.
L’internazionalismo solidale da sempre dimostrato da Cuba e recentemente sperimentato anche in Italia con la presenza di due Brigate Mediche (Crema e Torino), ha ora bisogno del nostro appoggio: chiediamo al movimento di solidarietà con Cuba, al mondo dell’associaziomsmo, del sindacato, delle istituzioni, della politica, di rafforzare la denuncia del blocco e di aderire a questo appello lanciato dall’Associazione Nazionale di Amicizia Italia- Cuba.
Di seguito l’lenco di tutte le piazze/luoghi dove saremo presenti tra sabato e domenica:
Roma, Milano, Torino, Genova, Como, Savona, Crema, Verona, Livorno, Lodi, Cremona, Pordenone, Venezia, Napoli, Cagliari, Faenza, Ravenna, Lugo, Padova, Desenzano, Ancona, Senigallia, Palermo, Trento, Catania, Adrano, Trieste, Sanremo, Imperia, Ceriale e Cosenza.
Il Circolo di Senigallia esporrà lo striscione contro il Blocco domani mattina a partire dalle ore 8:30 a Senigallia davanti alla Rotonda in Piazzale della Libertà.
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