lunedì 31 maggio 2010
dalle ore 11 a ROMA, V.le del Policlinico 131.
da FULVIO GRIMALDI riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
Cari amici e compagni, il dado è tratto. Ho ascoltato il suggerimento della maggioranza di voi, che consiglia l'incatenamento piuttosto che lo sciopero della fame, per ora, e mi troverò in catene sotto Liberazione, Viale del Policlinico 131, Roma, il 31 maggio dalle ore 11.00. Chi vorrà venirmi a trovare è grandemente il benvenuto. Qui in calce c'è la lettera che ho mandato ai direttori e alle agenzie che hanno firmato l'appello della FNSI contro la legge-bavaglio. Vi aspetto!
AI DIRETTORI DEI GIORNALI E DELLE AGENZIE CHE HANNO FIRMATO L’APPELLO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA CONTRO LA “LEGGE BAVAGLIO”
LIBERTA’ D’ESPRESSIONE: DAL 31 MAGGIO, ORE 11, IL GIORNALISTA FULVIO GRIMALDI SI INCATENA SOTTO LA SEDE DI “LIBERAZIONE” , ROMA, VIALE DEL POLICLINICO 131,
Cari Direttori,
siete impegnati in questi giorni contro la famigerata legge sulle intercettazioni, detta “legge-bavaglio”, che intende inibire ai mezzi d’informazione di svolgere il loro diritto di cronaca e che così pone un limite anticostituzionale alla libertà d’espressione e di stampa.
Vi potrà interessare, in questo contesto, che il quotidiano del PRC “Liberazione” ha anticipato nel 2003 questa legga liberticida e persiste tuttora nel medesimo atteggiamento, nonostante il conclamato cambio di linea politica successivo alla fine della segretaria Bertinotti.
Giornalista professionista dal 1970, nel maggio 2003, collaboratore a contratto dal 1999 di Liberazione con una rubrica fissa, “Mondocane” e con reportages sulle situazioni di conflitto in varie parti del mondo, venni licenziato su due piedi, con interruzione immediata del rapporto contrattuale, comunicatami unicamente con una telefonata dell’amministratore Belisario, per aver pubblicato un articolo su Cuba che risultava non gradito all’allora segretario Bertinotti. Alla mia richiesta di una comunicazione ufficiale scritta, con le motivazioni del provvedimento, non venne data risposta. Alle proteste di migliaia di lettori, iscritti e dirigenti del partito, la direzione del giornale e lo stesso Bertinotti risposero con giustificazioni assolutamente false: non mi sarei attenuto al tema ambientalista affidatomi. Un assurdo, alla luce di cinque anni di articoli che di tutto trattavano, oltreché di ambiente, dalla guerra nei Balcani, ai conflitti in Palestina e in Iraq.
Mi rivolsi alla magistratura del lavoro e ottenni che in primo grado il giornale venisse condannato a pagarmi le retribuzioni dovute e a risarcirmi il danno morale, di immagine, professionale ed economico, con 100.000 euro. In appello, con Bertinotti presidente della Camera, tale sentenza venne contro ogni consuetudine giurisprudenziale rovesciata nel suo contrario e “Liberazione” pretende ora il pagamento di quella somma, di cui non dispongo, e mi ha già fatto pervenire il precetto esecutivo, pena il pignoramento dei miei beni. Tutto questo porta al soffocamento di una voce che da oltre mezzo secolo ha potuto esprimersi liberamente su testate come la BBC, Paese Sera, Giorni Vie Nuove, Il manifesto, Nouvel Observateur, The Middle East, L’Espresso, La Repubblica, il Tg1 e il Tg3. In questi ultimi due telegiornali ricorderete forse che svolsi un lavoro, risultato assai popolare, di giornalista ambientalista e inviato di guerra.
Il PRC e “Liberazione” allora sostenevano la lotta in difesa dell’Art.18 e oggi sono impegnati in prima linea nella difesa della libertà di stampa e di espressione minacciati dal provvedimento legislativo attualmente in discussione in Parlamento. E’ paradossale che, su questo sfondo, il partito e il giornale insistano nell’imporre a un collega, di nulla colpevole, ma vittima di un inequivocabile abuso, una sentenza e un’ inaccettabile punizione finanziaria che concretizzano proprio quella censura che oggi si combatte. Dov’è la coerenza? Vi sarei grato per un’attenzione a questa vicenda nelle vostre pubblicazioni. Da lunedì 31 maggio, ore 11, intendo incatenarmi sotto la sede di Liberazione.
Fulvio Grimaldi
visionando@virgilio.it
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