domenica 12 gennaio 2014
XI° CONGRESSO NAZIONALE - Genova 28/29/30 marzo 2014. Documento della Commissione Tesseramento e Organizzazione.
Abbiamo affrontato la discussione sui due argomenti in modo aperto, nella consapevolezza che ognuno di essi di fatto finisce per riguardare tutta la vita e la politica dell’Associazione.
Il metodo della discussione “aperta” ci ha permesso di evidenziare tanto le cose positive quanto quelle cose che consideriamo essere carenti nella nostra Associazione, cercando di tramutare il tutto in proposta.
Abbiamo di fatto lasciato distinti in due capitoli gli argomenti “tesseramento” e “organizzazione” per mantenere scisse le specifiche proposte contenute in ognuno, consapevoli del fatto che nessuno dei due argomenti si esaurisce in un esame “tecnico” delle questioni essendo a base del tutto la “politica” in cui viviamo e quella dell’Associazione. Quindi, ed è evidente nel caso specifico dell’organizzazione, non ci siamo limitati a focalizzare obiettivi “organizzativisti”, ma abbiamo inquadrato la proposta nel senso più ampio di organizzazione della vita della nostra Associazione.
Questo è l'inizio del post.
TESSERAMENTO
Il tesseramento e l’adesione organizzata alla nostra Associazione sta conoscendo un andamento in costante ridimensionamento, raggiungendo negli ultimi anni un livello che oramai rappresenta un problema non più rinviabile.
Ciò si dimostra ancor più in questo ultimo anno; tradizionalmente l’anno precongressuale ha coinciso con uno stimolo ed uno sforzo per i diversi circoli ad intensificare il tesseramento anche in ragione della loro rappresentazione congressuale.
Dobbiamo affrontare seriamente la questione del tesseramento, ponendoci l’obbiettivo non solo di fermare questa tendenza ma di invertirla decisamente. A volte non diamo il giusto peso alla questione del tesseramento, ma dobbiamo assumere con chiarezza la consapevolezza che attraverso il tesseramento si esprime non solo e non tanto quanto conta l’Associazione, si esprime soprattutto l’appoggio alla Rivoluzione Cubana in contrapposizione a coloro a cui fa comodo dipingere i suoi sostenitori come nostalgici residuali: dobbiamo con chiarezza porci l’obbiettivo di capovolgere questa immagine.
Le cause del calo di iscrizioni sono molteplici, in parte esterne alla nostra Associazione, ma probabilmente le nostre campagne non riescono ad ottenere l’impatto di attenzione che noi auspichiamo. Il passaggio ad una solidarietà sempre più “politica” e meno “materiale” contiene in sé delle difficoltà, è certamente più “popolare” il richiamo all’aiuto concreto nei confronti di un popolo che un blocco infame ed unilaterale priva delle risorse necessarie al suo sviluppo ed al soddisfacimento dei suoi bisogni, a partire da quelli alimentari e di cura della salute. D’altra parte questo non può significare che la denuncia della negazione di diritti fondamentali, da quelli perpetrati dal “bloqueo” a quelli di privazione della libertà come esercizio di vendetta politica (i Cinque), solo per citare le due questioni politiche forse principali, possa cedere la propria rilevanza nella nostra azione. Allora probabilmente il problema risiede nella debolezza con cui riusciamo a diffondere le nostre ragioni, che sono le ragioni di Cuba. In questo senso la capillarità della nostra comunicazione, a tutti i livelli, può avere degli effetti concreti anche sul tesseramento. E qui intendiamo la comunicazione dal livello nazionale a e tra i circoli ed ai singoli iscritti. Notevoli sforzi in questo senso sono stati fatti nell’ultimo periodo. Dobbiamo insistere con questi e dobbiamo mettere sempre più a disposizione dei nostri associati gli elementi con cui informare sulle nostre iniziative e le ragioni di Cuba con tutti gli argomenti necessari a contrastare l’azione di costante aggressione dei vari mezzi di “disinformazione”.
Ma non basta, è necessario che le nostre iniziative si moltiplichino e soprattutto si diversifichino, cogliendo tutte le proposte che ci consentano di comunicare con tutto quel mondo “esterno” a noi che potenzialmente può condividere le nostre ragioni, dalle iniziative di carattere culturale al rapporto con altre organizzazioni dell’ambito associativo; ed è soprattutto necessario che le iniziative che si realizzano in un circolo possano diventare patrimonio comune e suggerimento. A questo scopo dobbiamo attrezzarci con strumenti più efficaci di quelli attualmente in uso che non assolvono a questo scopo.
Anche se non rappresenta l’unica soluzione possibile a questo problema, uno strumento che abbiamo nelle nostre mani è quello della nostra partecipazione agli eventi e manifestazioni che si svolgono nella vasta area della sinistra. Molto spesso, a titolo individuale, ci troviamo a partecipare a manifestazioni che non hanno un collegamento immediato con Cuba. Trasformare queste partecipazioni “individuali” in partecipazione attiva come Associazione, con i nostri simboli e le nostre bandiere, ci consentirebbe di ottenere una visibilità molto maggiore di quella che le nostre iniziative specifiche ci garantiscono e che spesso ricadono nell’autoreferenzialità, non riuscendo ad andare oltre i nostri associati. E quello della visibilità è sicuramente uno dei nostri principali problemi: quante volte ci capita di incontrare persone, anche idealmente a noi affini, che ignorano l’esistenza dell’Associazione?
Il problema del calo nel tesseramento si abbina all’”invecchiamento” della media dei nostri iscritti, rendendo sempre più esplicita la nostra grande questione, che è il coinvolgimento dei giovani.
Non proporremo qui nessuna ricetta salvifica, riteniamo però utile suggerire alcune indicazioni.
Il coinvolgimento dei giovani non può che venire dalle iniziative con cui ci proponiamo. A proposte come la Brigata José Martí ed altre che sporadicamente abbiamo avanzato (la partecipazione ad eventi a Cuba) dobbiamo saperne affiancare altre che siano dirette principalmente ai giovani. C’è però un dato evidente e direttamente conseguente all’”invecchiamento” che soffriamo: non possiamo pensare che le proposte dirette ai giovani e capaci di coinvolgerli vengano dai “vecchi”. Abbiamo bisogno di arrivare ad un coinvolgimento più attivo e diretto dei giovani presenti nei nostri circoli, che siano loro ad elaborare, anche a livello nazionale, le proposte con cui rivolgerci alle nuove generazioni, con gli strumenti ed il linguaggio che gli appartiene.
Abbiamo spesso dibattuto la questione del costo della tessera associativa in riferimento al coinvolgimento dei giovani. Se da un lato ci pare che in questo momento di forte crisi economica il costo non possa subire aumenti, dall’altro non crediamo che una riduzione speciale in favore dei giovani per attrarre la loro adesione all’Associazione possa essere una leva significativa: è solo attraverso il loro coinvolgimento attivo all’elaborazione delle nostre proposte e delle nostre decisioni che possiamo raggiungere il risultato auspicato.
Infine, occorre porre al tesseramento un’attenzione non occasionale. Bisogna che ci attrezziamo a livello nazionale, ed in stretta collaborazione con quello locale, innanzitutto i coordinamenti regionali, ad un’attività costante di verifica ed intervento sull’andamento del tesseramento in ogni singolo circolo, ponendo in atto ogni intervento utile in quelle realtà che presentano difficoltà . In questo senso può essere utile una commissione che faccia capo alla segreteria nazionale, che abbia questo compito.
ORGANIZZAZIONE
Porsi il problema dell’organizzazione oggi per noi significa darci l’obiettivo di dotarci degli strumenti necessari a rendere più efficace la nostra azione. Significa anche prendere atto delle cose che non funzionano nella nostra Associazione, tanto per la sua proiezione esterna quanto per il coinvolgimento a tutti i livelli del nostro corpo militante, e cercare di dare delle risposte dandoci una struttura più funzionale ed efficace in questo senso senza perciò pensare a semplici soluzioni organizzativiste.
Negli ultimi anni abbiamo osservato un progressivo distacco tra le istanze locali dell’Associazione, e cioè i circoli e i coordinamenti regionali, e il nazionale, e cioè presidenza, segreteria e CdN.
E’ successo che le iniziative intraprese a livello nazionale siano state poco pubblicizzate e partecipate dai circoli. I motivi possono essere diversi: che i circoli non ne avessero adeguata conoscenza (e ciò è avvenuto facilmente quando si è affidato al solo verbale del CdN l’informazione) oppure che, pur conoscendole, siano state ignorate in quanto non giudicate adatte al loro tessuto sociale di competenza.
Inoltre i circoli e i coordinamenti hanno talvolta intrapreso iniziative se non in contrapposizione almeno in sovrapposizione con le iniziative nazionali, magari guidati dalle richieste della provincia gemellata di riferimento. La mancanza del necessario coordinamento tra quanto si prospetta e realizza a livello locale, con l’iniziativa complessivamente realizzata a livello nazionale, ha prodotto diverse problematiche relativamente all’utilità di dare un risalto nazionale in taluni casi o alla difficoltà a sostenere in proprio iniziative assunte localmente con conseguente richiesta (tardiva) di sostegno al livello nazionale anziché diventare occasione per mettere a fattor comune le richieste e le esperienze anche in altre realtà in modo da portare avanti iniziative di carattere nazionale con il coinvolgimento di altri coordinamenti/circoli.
Tutto questo evidenzia una debolezza di rapporti e comunicazione interna all’Associazione e una necessità di creare strumenti opportuni per superare queste difficoltà.
Ci sono due modi di affrontare la questione: uno è quello di rafforzare sempre di più la struttura centrale, l’altro è quello di coinvolgere nell’elaborazione ed organizzazione della nostra proposta le intelligenze disponibile in ogni luogo.
Questi modi però non sono alternativi tra di loro, è piuttosto l’insieme delle due formule che può darci la possibilità di adeguare la nostra Associazione all’obbiettivo che abbiamo di fronte.
Uno dei capisaldi da cui riteniamo di dover partire è quello dei Coordinamenti Regionali.
Veniamo da una fase in cui la funzione dei coordinamenti regionali è spesso stata poco chiara e/o comunque lasciata alla buona volontà dei singoli compagni nell’interpretare al meglio questa funzione.
Innanzi tutto, i coordinamenti regionali devono avere sempre più come fine il miglior funzionamento dei circoli della regione, tramite la coesione e la condivisione di attività fra circoli della stessa area geografica. E’ compito dei coordinamenti promuovere la nascita di nuovi circoli, aiutare i circoli più deboli nelle iniziative e nel tesseramento, curare i contatti con le istituzioni regionali e fare da cerniera fra i circoli ed il nazionale.
Le attività dei coordinamenti e dei circoli non devono sovra/contrapporsi alle attività promosse dal nazionale; al contrario le istanze locali nel farsene promotrici hanno la miglior potenzialità per proporre nelle proprie realtà locali, anche attraverso iniziative originali, per portare la nostra iniziativa sul terreno adatto alla realtà a cui si rivolge.
Dobbiamo poi trovare una soluzione organizzativa e di gestione che permetta di ottenere maggiore partecipazione e nel contempo creare un contatto diretto tra le azioni e le iniziative promosse dal nazionale e le attività dei circoli e dei coordinamenti, che porti perciò a un miglioramento sia quantitativo e qualitativo all’Associazione.
La soluzione individuata, già consigliata dallo scorso congresso, è quella di creare per regolamento delle commissioni di lavoro, coordinate ognuna da un componente della Segreteria e/o del Direttivo Nazionale e composte da soci che non necessariamente facciano parte del direttivo e che siano il più possibile provenienti da tutto il territorio nazionale. Tali commissioni dovranno essere tematiche, svolgere il lavoro secondo le direttive date dal CDN e invitate ai direttivi in cui all'OdG ci sono argomenti di loro competenza.
Ovviamente le commissioni non devono togliere spazi al ruolo dei circoli o dei coordinamenti, ma anzi devono servire a potenziare e supportare il loro lavoro. L’organo operativo dell’Associazione sarà sempre la segreteria, ciascun membro della quale sarà a capo di una commissione.
Le commissioni individuate come necessarie, che dovranno collaborare fra loro e agire congiuntamente in caso di obiettivi comuni, e i loro relativi compiti sono:
Commissione Organizzazione e Tesseramento:
segue costantemente l'andamento del tesseramento e chiede l'intervento del coordinatore regionale o del responsabile di segreteria qualora si manifestino casi di criticità
organizza in maniera centrale la fornitura del materiale/gadget dell'Associazione, senza perciò frustrare la possibilità di ogni circolo di farlo in proprio, e crea un database accessibile all'esterno di tutto il materiale/gadget che l'Associazione e i circoli interessati possono fornire
segue e coadiuva l’andamento delle iscrizioni dei circoli all’albo delle associazioni di promozione sociale a livello locale, e organizza un “vademecum” con le procedure necessarie per l’iscrizione dei nuovi circoli
Commissione Comunicazione:
riporta sui nostri mezzi di informazione (Moncada, Amicuba, Fb, ..) in maniera continuativa le decisioni, le attività e le politiche decise dal direttivo nazionale
cerca di coinvolgere un gruppo di giornalisti “amici” che possano divulgare sia le campagne via via decise dal CDN, sia notizie su Cuba ignorate comunemente dall’informazione “ufficiale” (brevetti sanitari, aiuti unamitari, etc.)
crea, mantiene e utilizza una mailing list a cui inviare le nostre comunicazioni
Commissione Cultura:
propone una serie di referenti (intellettuali, giornalisti, universitari, etc.) che fungano da “comitato scientifico” a cui ogni regione può riferirsi per organizzare iniziative il più possibile partecipate
propone gli inviti in Italia di personalità cubane
organizza iniziative di respiro nazionale in tutti i campi della cultura (spettacolo, sport, salute, istruzione, ...)
Commissione Viaggi e Brigate:
promuove la brigata J.M
cerca e tratta le migliori offerte voli per Cuba
propone viaggi promossi dal nazionale in diversi periodi dell'anno e trova forme e contenuti più attrattivi rispetto alle soluzioni puramente turistiche in collaborazione con il partner cubano Amistur
Commissione Progetti di Cooperazione:
cerca e informa l’Associazione nazionale, i coordinamenti regionali e i circoli rispetto a bandi pubblici per progetti di cooperazione accessibili per finanziamenti congiunti
trova i finanziamenti e gestisce un progetto nazionale di cooperazione coinvolgendo i circoli che non possono permettersi un progetto proprio
gestisce i rapporti con MediCuba Europa
Commissione Rapporti Esterni e Campagne dell'Associazione:
crea rapporti a livello nazionale con istituzioni/partiti/sindacati/associazioni in modo che divulghino/partecipino/si facciano promotori delle nostre campagne e della realtà cubana
propone la partecipazione a manifestazioni di carattere nazionale di altre associazioni/partiti/sindacati
aiuta i coordinamenti regionali e i circoli ad avere tali rapporti anche a livello locale
Commissione Giovani:
individua e pubblicizza possibili iniziative da svolgere a carattere nazionale (sport, concerti, borse di studio...) e locale mirate essenzialmente al coinvolgimento dei giovani. Non si può esaurire in un elenco più o meno lungo di compiti l’obiettivo che ci si pone con questa commissione, la cui essenza è quella di coinvolgere i giovani nella nostra Associazione: quella che è certa è la necessità che essa sia composta da giovani, nella convinzione che solamente loro possono avere proposte e linguaggio capaci di raggiungere i loro coetanei.
E questo è il resto.
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